Il fototeodolite nasce tra la metà del 1800 e l'inizio del 1900, in seguito a invenzioni e prototipi da parte di diversi personaggi. Nei prossimi post analizzerò tre figure di spicco: John Bridges Lee, Pio Paganini e Ermenegildo Santoni.
Come già citato il periodo di sviluppo del fototeodolite è quello che molti considerano "l'età dell'oro" per quanto riguarda le invenzioni. Invenzioni che portarono a strumenti che, con gli sviluppi del caso, usiamo oggigiorno.
Se vogliamo essere più precisi e "maliziosi" (escludendo lo statunitense Lee rendendo l'Italia elitaria nell'invenzione) il luogo d'origine del fototeodolite è l'Istituto Geografico Militare Italiano, nel quale lavorarono sia Paganini che Santoni.
L'incipit che ha spinto gli inventori sopracitati a elaborare questo strumento è la volontà di esplorare una nuova frontiera della geografia e del rilevamento del territorio: il rilevamento tridimensionale. Questo ha portato alla nascita della fotogrammetria, grazie alla quale si sono fatti grandi passi avanti nel rilevamento di territorio e monumenti.
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